Libretto di istruzioni (bozza maldestra incompleta e imperfetta... ma piena d'amore)
Ogni fastidio interiore, ogni disagio personale, ogni irrisolto, ogni rabbia, ogni non detto, ogni rancore sono pugnali che ci trafiggono giorno e notte. Possiamo abituarci a convivere con loro, possiamo distrarci per non sentirli troppo, ma loro restano lì in attesa che noi, inforcato il libretto di istruzioni, li estraiamo dalla viva carne per lasciarli andare.
1 Imparare a VOLERSI BENE è lasciar andare i pesi attaccati al rastrello
2 Il PER-DONO non è un darla vinta all’altro e nemmeno un essere superiori a lui/lei, ma un DONO-PER noi… che, se ci vogliamo bene, ci meritiamo di procedere sereni e alleggeriti dai pesi dell’esistenza.
3 Se non SCEGLIAMO di risolvere noi le nostre sofferenze, sceglierà la vita per noi… e lo farà a modo suo.
4 Per pensar male c’è sempre tempo (nonna Ester)
5 Chi ha la testa e il cuore… li usi (ancora la nonna)
6 Gli eventi sono neutri: noi decidiamo di che colore tingerli.
7 Tutto ciò che risolviamo in noi, lo risolviamo anche nei nostri figli.
8 Tutto ciò che in questa vita non risolviamo, resta irrisolto e la lezione tornerà a trovarci.
9 Tu sei figlio, figlia dell’Immensità. Non scordarlo mai.
10 Ringrazia per qualsiasi cosa e sorridi più che puoi.
11 Condividi con tutti la meraviglia che sei, sii generoso, comprensivo, amorevole.
12 Non giudicare gli altri: ognuno fa quello che può
13 Immaginare = in me mago agere… usa OGNI GIORNO mente cuore e tutti i sensi per modificare il passato (storia con finale diverso) e creare il futuro (cannocchiale). Il nostro cervello non distingue fra reale e immaginario.
14 Si invecchia il giorno in cui si pronuncia la parola ORMAI
15 Non lamentarti. Non serve. Accetta la tua condizione e decidi cosa fare. Ricordati che hai diritto alla felicità.
16 Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. (Pablo Neruda)
17 È la consapevolezza di chi siamo che ci libera, non la chiarezza su quello che dovrebbero fare gli altri (esempio madre che mette il maglione al bambino perchè ha freddo lei).
18 Chiediamoci: se sapessi di avere pochi giorni di vita, cosa farei? Se per troppi giorni la risposta si distacca da quello che abitualmente facciamo… ricordiamoci che il tempo per riconciliarci con gli altri non è infinito… che la vita dura 3 giorni e 2 sono già passati. Iniziamo quindi a viverla con il sorriso! Ogni giorno triste è un giorno sprecato.
18 Paura e amore/entusiasmo (dal greco: avere Dio dentro) sono le 2 forze dell’universo. Dove c’è paura non c’è amore, dove c’è amore non c’è paura.
19 Le aspettative ci fregano: non aspettiamoci di ricevere amore e gentilezza dagli altri, attingiamo l’amore alla fonte. Siamo letteralmente immersi nell’amore, noi ci muoviamo in uno spazio quantico di infinito amore e intelligenza (così lo chiama l’ing Giovanni Vota). È importante diventarne consapevoli per non vivere da mendicanti che si aspettano elemosine d’amore, ma da Re e Regine dotati di superpoteri regali.
20 Diventiamo osservatori dei nostri pensieri per controllare se siamo nel presente. Notiamo che quando i pensieri ci trascinano giù sono sempre proiettati nel passato o nel futuro, un tempo che non esiste.
21 “Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore” (Italo Calvino - Lezioni Americane)
22 Siamo nati per volare e, da gabbiani impantanati nel fango, possiamo ripulirci le ali e volare alto, leggeri.
Alcune tecniche per aumentare le nostre frequenze e alleggerirci sono: passeggiate consapevoli in natura, ringraziare per qualsiasi cosa, meditare a occhi chiusi seguendo il ritmo del respiro/cuore o ad occhi aperti osservando la fiamma di una candela, fare yoga, pregare o recitare mantra, cantare…»
23 La consapevolezza libera. “Rendi cosciente l'inconscio, altrimenti sarà l'inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino” (Jung).
24 La vita è un fiume: se stiamo fluendo nel verso giusto lo comprendiamo perché, nonostante incontriamo frasche e tronchi (difficoltà, fatiche), il superarli ci fa avvicinare ai nostri obiettivi (esempio: studio per un esame, faccio fatica, ma superarlo mi avvicina al mio sogno).
Se invece stiamo nuotando controcorrente ci prenderemo frasche e tronchi in faccia e fa male. Molto male. La nostra vita sarà costellata da grandi fatiche, problemi, sofferenze e guai di ogni tipo che non ci porteranno avanti, ma ci segnaleranno che stiamo nuotando nella direzione sbagliata del fiume.
25) Le casualità non sono casuali. Ogni persona appare nella nostra vita quando ne abbiamo bisogno per insegnarci la lezione che ci ha riservato.
26) C’è tanto amore in ogni dolore.
27) Anche quando non lo vediamo, cerchiamo di non dubitare mai della perfetta Regia che anima la vita di ogni uomo e di ogni donna sul Pianeta Terra. Fidiamoci e affidiamoci.
28) Qualsiasi cosa succeda: non è detto che sia male.
Storiella contadino cinese
Una notte, durante la stagione dei monsoni, un temporale spaventò la cavalla che saltò lo steccato e scappò. Nel paese tutti parlavano della disgrazia di quel contadino che aveva perso l’unico bene che aveva. Quando lo incontravano si dicevano dispiaciuti, ma lui rispondeva “Non è detto che sia un male…”
Qualche giorno dopo la cavalla ritornò seguita da quattro robusti cavalli selvaggi. Subito la notizia si sparse ed i vicini si congratulavano per la fortuna che gli dei gli avevano riservato. Il contadino, con uno sguardo a metà tra il preoccupato e il divertito, rispondeva “Non è detto che sia un bene…” e lasciava tutti interdetti.
I fatti sembrarono dar ragione al suo atteggiamento quando suo figlio, cercando di domare uno dei cavalli, cadde e si ruppe una gamba. Una cosa seria nell’antica Cina rurale. Il padre però aveva pronta la sua frase per consolare il figlio: “Non è detto che sia un male…”
In quella stessa settimana arrivò la notizia dell’inizio della guerra: tutti i giovani sani sarebbero stati immediatamente arruolati e mandati al fronte, ma quando il reggimento passò per il paese il figlio del contadino fu scartato e fu così che scampò alla battaglia in cui l’intero reggimento fu sterminato.
29 Così Mago Merlino disse: Arriverà un giorno, in cui capirai che tutto l'universo vive dentro di te. Allora sarai un mago. Come mago, tu non vivi nel mondo; è il mondo che vive dentro di te. Quando questo accadrà inizierai a manifestare invece di attrarre. E capirai che non ti manca nulla, solo non hai ancora visto dentro di te ciò che stai tanto cercando... " [La spada nella roccia]
POESIE
Maternità di Rabindranāth Tagore
Da dove sono venuto?
Dove mi hai trovato?
Domandò il bambino a sua madre.
Ed ella pianse e rise allo stesso tempo
e stringendolo al petto gli rispose:
tu eri nascosto nel mio cuore, bambino mio,
tu eri il mio desiderio.
Tu eri nelle bambole della mia infanzia,
in tutte le mie speranze,
in tutti i miei amori,
nella mia vita,
nella vita di mia madre tu hai vissuto.
Lo Spirito immortale che presiede nella nostra casa
ti ha cullato nel Suo seno in ogni tempo,
e mentre contemplo il tuo viso,
l’onda del mistero mi sommerge
perché tu che appartieni a tutti,
tu mi sei stato donato.
E per paura che tu fugga via
ti tengo stretto nel mio cuore.
Quale magia ha dunque affidato
il tesoro del mondo nelle mie esili braccia?
SE (R. Kipling)
Se Se riesci a non perdere la testa quando tutti intorno a te la perdono e ti mettono sotto accusa;
se riesci ad avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te, ma a tenere nel giusto conto il loro dubitare;
se riesci ad aspettare senza stancarti di aspettare, o, essendo calunniato, a non rispondere con calunnie, o, essendo odiato, a non abbandonarti all'odio, pur non mostrandoti troppo buono, né parlando troppo da saggio;
se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni; se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine;
se riesci, incontrando il successo e la sconfitta, a trattare questi due impostori allo stesso modo;
se riesci a sopportare di sentire le verità che tu hai detto, distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi, o vedere le cose per le quali hai dato la vita, distrutte, e umiliarti, e ricostruirle con i tuoi sentimenti ormai logori;
se riesci a fare un solo fagotto delle tue vittorie e rischiarle in un solo colpo a "testa o croce", e perdere, e ricominciare da dove iniziasti, senza dire mai una parola su quello che hai perduto;
se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più, ed a resistere quando ormai in te non c'é più niente tranne la tua volontà che ripete " resisti!";
se riesci a parlare con la canaglia senza perdere la tua onestà o a passeggiare con i re senza perdere il senso comune;
se tanto nemici che amici non possono ferirti;
se tutti gli uomini per te contano, ma nessuno troppo;
se riesci a riempire l'inesorabile minuto con un momento fatto di sessanta secondi;
allora tua é la terra e tutto ciò che é in essa, e quel che più conta, sarai un uomo, figlio mio.
R. Kipling
ADOLESCENZA (Rainer Maria Rilke)
Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore e…
cerca di amare le domande, che sono simili a
stanze chiuse a chiave e a libri scritti in una lingua straniera.
Non cercare ora le risposte che possono esserti date poichè non saresti capace di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivere le domande ora.
Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno in cui avrai la risposta.
LENTAMENTE MUORE (Pablo Neruda)
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Dalla "Pietra della giovinezza" presso la grande quercia
La giovinezza non è un periodo della vita, è uno stato d'animo che consiste in una certa forma della volontà, in una disposizione dell'immaginazione, in una forza emotiva; nel prevalere dell'audacia sulla timidezza e della sete dell'avventura sull'amore per le comodità.
Non si invecchia per il semplice fatto d'aver vissuto un certo numero di anni, ma solo quando si abbandona il proprio ideale.
Essere giovani significa conservare a 60 o 70 anni l'amore del meraviglioso, lo stupore per le cose sfavillanti e per i pensieri luminosi; l'attenzione intrepida lanciata agli avvenimenti. Il desiderio insaziabile del fanciullo per tutto ciò che è nuovo, il senso del lato piacevole e lieto dell'esistenza.
Resterete giovani finchè il vostro cuore saprà ricevere i messaggi di bellezza, di audacia, di coraggio, di grandezza e di forza che vi giungono dalla terra, da un uomo o dall'infinito.
Quando tutte le fibre del vostro cuore saranno spezzate e su di essi si saranno accumulati le nevi del pessimismo e il ghiaccio del cinismo, è solo allora che diverrete vecchi e possa Iddio aver pietà della vostra Anima.
IL TAVOLO DELLE ANIME
Fra alberi rigogliosi, fiori esuberanti e cinguettio allegro di uccellini colorati si erge un moderno palazzo di vetro all’interno del quale, in un ampio salone luminoso, un gruppo di Anime sta decidendo la prossima incarnazione.
Non è la prima volta che quel gruppo si ritrova seduto intorno a quel tavolo rotondo di cristallo per decidere la parte che ognuno si appresta a interpretare nel prossimo viaggio sulla Terra in base alla lezione da apprendere o da insegnare.
I toni sono allegri, scherzosi, amorevoli. Fra le anime regna una sconfinata presenza d’Amore.
Un’Anima forte e coraggiosa si alza e decisa afferma: “Vado sulla Terra per imparare a perdonare”.
“Ma è una delle lezioni più difficili - commentano allarmate le altre anime - non riuscirai a imparare facilmente questa lezione… soffrirai e noi soffriremo per te ma… ti aiuteremo”.
“Grazie!” Afferma radiosa l’anima.
Una delle Anime dice:
“Sono pronta ad accompagnarti sulla Terra per aiutarti. Sarò tuo marito: nella nostra vita familiare ci saranno a causa mia molti problemi e tu imparerai a perdonarmi”.
“Grazie - sorride l’anima - ti chiedo di impegnarti a fondo nel darmi molte occasioni di perdono”.
“Farò del mio meglio ma, lo ammetto, mi sarebbe venuta più facile la recita di una parte amorevole”.
“Lo so, e so anche che ti odierò per quello che mi farai, ma non voglio spendere un’altra vita senza imparare il perdono. Oltre al perdono, ascoltate tutti, nella prossima incarnazione desidero diventare consapevole del mio valore in quanto unico e irripetibile figlia dell’immensità”.
Un'altra Anima prende la parola:
“Allora sarò tua madre: ti farò vivere un'infanzia difficile, mi intrometterò in tutte le cose che farai, ti giudicherò aspramente, non ti farò mai sentire abbastanza brava e, dalla mia mancanza di apprezzamento e di affetto, tu imparerai a trovare il tuo valore in te stessa”.
"Io sarò il tuo capo - dice un’altra anima - ti tratterò senza rispetto e ingiustamente così che tu possa, ribellandoti, diventare consapevole del tuo valore. Mi spiace fare ancora una volta una parte del genere ma, per amor tuo, questo e altro”.
“Grazie, ti detesterò per quel che farai - rise l’anima - quindi grazie infinite per l’aiuto. Ho un altro desiderio amici: desidero diventare forte, mentalmente forte, caratterialmente forte, un pilastro saldo che potrà sorreggere sulla Terra molte altre anime”.
“Oh, a questo scopo - dice un’anima - sarò tuo padre e ti darò un grande dolore in tenera età così che tu possa trovare in te tutta la forza necessaria per rialzarti e camminare con le tue gambe. Diventerai forte, determinata e sarai un supporto prezioso per molte altre anime”.
“Commossa ti ringrazio” dice l’anima congiungendo i palmi delle mani.
Altre anime si accordano per incontrare l’anima amica in altri periodi della vita, chi per offrire sostegno, chi per stimolare altre prove, chi per aiutarla a ripassare le lezioni.
Ad una ad una ogni anima prepara il suo piano di vita poi tutte si abbracciano gioiose ed emozionate per il viaggio che insieme faranno.
Tutte quante scendono sulla Terra e, alla nascita, come da protocollo ogni memoria antica viene azzerata allo scopo di rendere possibile l’insegnamento o l’apprendimento della lezione.
Adesso… pensiamo a chi non ci ha amato come avremmo voluto, a chi ci ha tradito, a chi ci ha umiliato, a chi ci ha fatto soffrire… e pensiamo che, attorno a quel tavolo, ci eravamo accordati perché facesse proprio quella parte, perché gliel’abbiamo chiesto noi e lei, per amore nostro, ha accettato di aiutarci.
Pensa a quella persona in particolare che ti viene in mente ora: è stata brava ad interpretare la sua parte? Avresti la forza, la sensibilità, il coraggio, la compassione che hai oggi senza quella prova?
Le casualità non sono casuali. Ogni persona appare nella nostra vita quando ne abbiamo bisogno per insegnarci la lezione che ci ha riservato.
C’è tanto amore in ogni dolore. Sempre.
Anche quando non lo vediamo, cerchiamo di non dubitare mai della perfetta Regia che anima la vita di ogni uomo e di ogni donna sul Pianeta Terra.