SI PUÒ ANDARE ANCORA VIVI ALL'INFERNO
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Questa è la storia di Angela che, nel tentativo di fuggire dal dolore, si inabissa in una tenebra senza fine. Una vita, la sua, fatta del profondo oscillare di un pendolo dalla traccia invisibile.
Traccia numero 1: l’infanzia, dall’orfanatrofio all’adozione.
Due: l’adolescenza, dal troppo amore alla ribellione.
Tre: il lavoro, da lavapiatti a ottima cuoca.
Quattro: le relazioni, dall’uso degli uomini all’incontro con l’amore autentico di Luca.
Cinque: dal matrimonio con rito misto (Luca è credente, Angela no), alla morte dell’amato quattro giorni prima delle nozze. «Quel mattino ho alzato gli occhi al cielo e urlato - racconta Angela - Dio, se esisti io ti distruggo, ma se non esisti passerò la vita a dire al mondo che non esisti».
Sei: dalla decisione di farsi aiutare, alle grinfie di una setta satanica. «Un’autostrada veloce verso gli inferi dove mi hanno isolata e tolto dignità.
Volevo suicidarmi ma non ne avevo il coraggio finché una notte, durante una messa nera, mi dicono: ora puoi avere tu tutto il potere e diventare sacerdotessa, ma prima c’è una cosa che devi fare per noi: a Roma c’è una ragazza che ci crea problemi, si chiama Chiara Amirante. Vai e uccidila».
Angela accetta e parte per Roma con un pugnale sulla schiena. Bussa alla porta della comunità di Chiara «e - racconta la fondatrice di Nuovi Orizzonti - sento una voce nel cuore: apri tu perché c’è una mia figlia che ha bisogno».
Chiara corre alla porta e abbraccia Angela dicendole: «Finalmente sei a casa».
«Questo abbraccio capovolge totalmente la mia vita» racconta Angela.
Sette: dalla liberazione dal male (esorcismo) al bene (Cristoterapia con Chiara e Medjugorie).
Otto: dal fuggire l’incontro con la spiritualità, «all’udire per tre volte una voce che mi urla: Fermati».
Nove: dall’aiuto psicologico di Mariella al provocare Dio. «Mariella mi aveva consigliato di parlare con Suor G., monaca di clausura, ma non ne avevo voglia.
Una notte, alle due, mentre scrivevo di me via mail a Suor G., sfido Dio: se vuoi che vada da quel pinguino, lei deve rispondermi subito. lnvio. Un minuto e arriva la risposta: ti aspetto lunedì».
Quel giorno la suora, alla domanda sul perché fosse al computer a quell’ora, risponderà: «Se tu la smettessi di sfidare Dio, avrei continuato a dormire. Invece mi sono sentita svegliare dalle caviglie per andare a risponderti, ma ho dovuto chiamare la badessa etc… ».
Angela Calcagno, ribattezzata Mariangela, contattabile sul sito «rinascopianopiano.it», racconta in modo intenso e a tratti ironico, la sua vita nel libro «Sono rinata», una testimonianza di come sia possibile anche per noi uscire dai nostri inferni brulicanti di solitudine, ferite, impegni no-stop e ritrovare il senso del puro esistere, senso che difficilmente scopriamo finché siamo concentrati sul nostro ombelico che, chiamiamolo lavoro, figli, partner, viaggi, sport… resta sempre un ombelico.
E l’ombelico non sazia.
L’ombelico ci fa solo afferrare tutto ciò che può distrarci dall’incontro con il nostro «Fermati», quel «Fermati» che ci ha già parlato al cuore più volte e che ci sta parlando anche in questo momento. Con immenso amore.
Lo stiamo ascoltando o solo sentendo?
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